Un racconto sui piani e pianificazione
Le feste sono passate. Abbiamo celebrato il Natale, festeggiato il Capodanno e non ci siamo dimenticati nemmeno del Capodanno ortodosso (e come fare senza di lui?). In qualche modo, tra tutti questi eventi, siamo andati al lavoro dove abbiamo archiviato le pratiche più impellenti e urgenti. Così alla fine è arrivato anche il momento delle “riflessioni”.
Secondo un’antica tradizione russa, infatti, nel periodo che precede il Capodanno si usa tirare le somme dell’anno che finisce e fare progetti per quello che viene. Non sono riuscita a farlo in tempo perché, in tutta franchezza, il mio più grande desiderio il 31 dicembre 2017 era dormire: la quantità di stanchezza accumulata sul lavoro era davvero enorme. E (grazie Babbo Natale!) il mio desiderio è stato esaudito.
E quindi ora, all’inizio di febbraio, posso fare progetti a volontà, pensare a mente fresca e formulare il tutto in modo chiaro e definito. E comunque presto ci sarà un altro Capodanno, quello Cinese, che è pur sempre una festa.
La vita dell’architetto è una pianificazione continua: i progetti sono le fondamenta di tutto.
È proprio dalla creazione della piantina e dall’organizzazione degli spazi, che inizia il magico incanto del design! Lo ammetto, questa è la fase che preferisco nei progetti. È come assemblare un puzzle: quando ogni dettaglio ha trovato il suo posto e si viene a formare l’idea dei futuri interni, io provo una specie di estasi infantile. E questo mi succede ogni volta! Nessuna delle fasi successive mi dà così tanta soddisfazione. Anche perché, a dirla tutta, non è poi così importante di che colore sarà il vaso che poggerà sul balcone. L’importante è che per le persone ogni giorno quello spazio sia accogliente e funzionale. Tutto il resto sono dettagli! Forse è proprio dall’amore per i rompicapo che è nata la mia passione per la progettazione di piccoli spazi, nei quali è indispensabile utilizzare razionalmente ogni centimetro a disposizione!
Sul lavoro il motto segreto del nuovo 2018 è diventato “ci sono grandi cambiamenti nell’aria, ci aspettano grandi cose” e io credo che sarà proprio così. Per questo motivo ho in programma molti progetti interessanti e, cosa ancora più importante, ben distinti gli uni dagli altri: proprio per la peculiarità del nostro lavoro non capita mai di annoiarsi. Ogni giorno ne succedono di tutti i colori, e sorprese di ogni genere arrivano da ogni dove. Ad esempio: vi è mai capitato di vedere nell’angolo di un cantiere, nel bel mezzo dei lavori di smantellamento, un chioschetto dove cucinano e vendono le pietanze del più amato fast-food di Rostov? No? E invece non è una leggenda. E quindi è davvero molto interessante!
Ma ora parliamo del lavoro. Nuovi obiettivi che richiedono soluzioni creative, la ricerca di strutture grandi e piccole, lo sviluppo di nuove tendenze: sono proprio queste le cose che determinano la nostra routine. Mantengono in forma e danno grandi soddisfazioni.
Certo è che i progetti restano progetti se non ci si mette al lavoro per realizzarli!
Davanti a noi c’è un anno intero per creare, realizzare, ottenere successo. E allora il 31 dicembre 2018, si potrà guardare indietro ai 364 giorni passati dicendo: “è stato fantastico!”.