L’arte di servire (e di come comportarsi) a tavola

Se prima abbiamo parlato della sostanziale differenza concettuale sul tema ristorazione, non è da meno ricordare che in un ristorante, oltre alla buona cucina, è necessario avere anche un buon servizio. Legato, in qualche modo, agli standard internazionali di “bon ton” e le sue regole di base. Basi che, purtroppo, vengono spesso disattese anche nei migliori ristoranti nella Federazione Russa.
Se ci troviamo al ristorante (no caffè, no stalovaya, no fast-food), la norma è quella di avere tovaglioli in tessuto e non di carta. Non confondiamo ristorante con fast food! In Russia è molto comune il mini tovagliolo di carta.
In Italia, una volta seduti a tavola, l’ordine verrà fatto dal cameriere / cameriera che, di buona norma, s’interessa di comprendere quali piatti fare arrivare per primi a tutti i commensali, comprendendo tempi e modalità. Quello che per noi è una differenziazione temporale logica fra antipasto, primi piatti, secondi e dessert. In Russia questa temporalità non esiste affatto! Quindi abbiamo l’anarchia totale a tavola: se hai chiesto un piatto freddo tipo un’insalata, allora arriverà per prima senza tenere conto degli altri commensali, che magari attenderanno altri 20 minuti per vedere arrivare le loro pietanze. Quindi, i piatti arriveranno in tempi differenti e senza una logica né gastronomica né temporale.
E qui ci possiamo fermare al tema “pietanze”…
Se ci addentriamo al tema “bevande”, in modo particolare sui vini, qui la cosa si complica parecchio. Spesso vengono offerti dei vini a bicchiere di varie origini internazionali che non sono proprio a buon mercato. Se ci troviamo in un ristorante in Italia, il cameriere o il sommelier porterà la bottiglia a tavola, farà assaggiare il vino e, una volta che avrai dato la tua approvazione, verserà il vino nel tuo bicchiere.
In Russia, invece, il bicchiere arriverà a tavola con il vino già versato e il cameriere dirà che il vino offerto è proprio quello che hai richiesto… Fidati! E non sa di tappo! Te lo dico io! Fidati…
Più di una volta ho dovuto specificare che il vino che mi avevano rifilato non era quello che avevo richiesto.
In ogni caso e per esperienza personale, ho iniziato ad optare per i vini Sud Americani come quelli argentini e cileni in quanto spesso le bottiglie italiane (ndr. Bottiglie! Non bicchieri!), non corrispondono a quanto viene riportato dall’etichetta stessa della bottiglia. Come questo sia possibile? Meglio non indagare…
Intanto, grazie a queste esperienze russe, ho iniziato ad apprezzare vini Argentini che non avevo mai provato.
Ma la parte più dolente arriva alla fine, quando si richiede il caffè o il thè… spesso mi sono seduto a tavola con donne raffinate che, gustando la propria bevanda, dissociano la tazzina dal rispettivo piattino… forse sono troppo pignolo, ma per me è uno smacco all’eleganza femminile e rispettivo “bon ton” a tavola.
Imperdonabile, invece, l’utilizzo degli stuzzicadenti a tavola! Ormai introvabili nei ristoranti Europei (di un certo livello), immancabili in tutti i ristoranti russi. Anche di alto livello!
Vedere delle bellissime donne russe, alte, eleganti, impeccabili sotto tutti i punti di vista ma alle prese con gli stuzzicadenti è, purtroppo, una contraddizione frequente nei ristoranti che spezza ogni tipo di poesia…
In sintesi, “glamour” e “bon ton” non sono la stessa cosa. Il “glamour” lo si può ottenere attraverso un progetto di interior design che trasmetta l’emozione richiesta. Il “bon ton”, invece, è una questione di educazione che viene tramandata di generazione in generazione…